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La "guerra al terrorismo", la detenzione illegale di sospetti "terroristi globali", lo svolgimento di operazioni belliche senza autorizzazione parlamentare, il ricorso alla tortura per ordine del presidente (e la sua successiva giustificazione legale) sono segni della straordinaria espansione dei poteri del presidente degli Stati Uniti d'America. L'autore prende spunto da una cruda diagnosi dei casi Watergate, Iran-contra, Terror war, Guantanamo per allargare lo sguardo verso la storia della presidenza americana ed illustrare come Bush e Obama abbiano consolidato una cinquantennale tendenza patologica, ad estendere i propri poteri a scapito del Congresso e della Corte Suprema. Oggi nell'ambito dei tre poteri statali la presidenza degli Usa sta divenendo il ramo più pericoloso, priva di elementi moderatori, supportata da staff di consulenti "addomesticati" e sorretta da un uso politico dei sondaggi. Ed anche al "quarto potere", quel giornalismo d'inchiesta che tanto abbiamo ammirato, sono state tagliate le unghie.